Lo spettacolo teatrale ha partecipato al Festival Internazionale “èStoria”
edizione 2019, a Gorizia.
Raccontare Don Guglielmo Biasutti, non è impresa semplice, non solo per il suo ruolo di Cappellano Militare, ma soprattutto per lo spessore umano che lo ha contraddistinto nella sua esistenza. Sacerdote che desidera offrire con generosa anima, il suo ministero nelle opere di carità, nutrimento per il suo spirito e fonte di ispirazione per gli ultimi anni di studi di filosofia e teologia con una profonda riflessione su Dio come “Colui che ama” ovvero il giovanneo “Deus charitas est”. Una carità semplice che fonda radici la dov’è vissuto e fra quella quello la quale desidera condividere i tragici momenti della guerra “…fra i suoi compaesani, quasi tutti della Julia e destinati in Albania”. Il suo dire libero e schietto, mai offensivo ma sempre costruttivo, lo mettono in una posizione difficile e così che per punizione, viene destinato nella Legione Tagliamento Camice Nere e inviato in Russia. La Tagliamento fu battezzata in diversi modi dai Comandi degli altri reparti dai camerati tedeschi. “La Legione che non cede mai”; La Legione che combatte in silenzio”, ma Don Guglielmo Biasutti la fece accettare con un altro nome “La Legione che prega”. Continua la lettura di Don Biasutti: Il presente del passato; Il presente del presente; Il presente del futuro.