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Don Biasutti: Il presente del passato; Il presente del presente; Il presente del futuro.

Lo spettacolo teatrale ha partecipato al Festival Internazionale “èStoria”
edizione 2019, a Gorizia.

Raccontare Don Guglielmo Biasutti, non è impresa semplice, non solo per il suo ruolo di Cappellano Militare, ma soprattutto per lo spessore umano che lo ha contraddistinto nella sua esistenza.  Sacerdote che desidera offrire con generosa anima, il suo ministero nelle opere di carità, nutrimento per il suo spirito e fonte di ispirazione per gli ultimi anni di studi di filosofia e teologia con una profonda riflessione su Dio come “Colui che ama” ovvero il giovanneo “Deus charitas est”. Una carità semplice che fonda radici la dov’è vissuto e fra quella quello la quale desidera condividere i tragici momenti della guerra “…fra i suoi compaesani, quasi tutti della Julia e destinati in Albania”. Il suo dire libero e schietto, mai offensivo ma sempre costruttivo, lo mettono in una posizione difficile e così che per punizione, viene destinato nella Legione Tagliamento Camice Nere e inviato in Russia. La Tagliamento fu battezzata in diversi modi dai Comandi degli altri reparti dai camerati tedeschi. “La Legione che non cede mai”; La Legione che combatte in silenzio”, ma Don Guglielmo Biasutti la fece accettare con un altro nome “La Legione che prega”. Continua la lettura di Don Biasutti: Il presente del passato; Il presente del presente; Il presente del futuro.

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Un ferragosto all’italiana

Una commedia “on the road”, un esilarante viaggio dal Nord al Sud, dal Friuli alla Puglia, in un fantomatico week end di ferragosto dal bollino rosso.
Questo film è stato ispirato dal celebre capolavoro di Dino Risi del 1962 “Il sorpasso”, uno degli affreschi cinematografici più rappresentativi e pittoreschi dell’Italia del benessere e del miracolo economico degli anni sessanta.
E’ una totale rivisitazione in chiave moderna, stavolta con un lieto fine, trattata in modo comico, ironico e sarcastico, tratteggiando vari stereotipi e priorità della gente e della società italiana odierna, sempre più informatizzata e web-dipendente, ma in fine dei conti ancora molto legata alle sue tradizioni.
Un “road movie” dove le parti e le caratteristiche dei due protagonisti della pellicola si contrappongono completamente, sottolineando un cambio generazionale radicale nei giovani d’oggi, e un modo diverso e forse non sempre sbagliato di vivere il quotidiano.  Continua la lettura di Un ferragosto all’italiana
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Giulietta e Romeo e…la nutrice

Una squinternata compagnia teatrale è alle prese con l’allestimento di “Giulietta e Romeno” di William Shakespeare. L’intreccio si complica a causa degli innumerevoli imprevisti che il regista si trova ad affrontare per fronteggiare le bizzarrie dei propri attori, i rapporti problematici con la proprietaria del teatro, la barista e l’unico sponsor: un salumificio. Grazie ad un meccanismo ricco di ritmo, gag vivaci e situazioni esilaranti e ad una pittoresca galleria di personaggi stravaganti, il pubblico verrà irresistibilmente trascinato fino alla demenziali prima rappresentazione del capolavoro shakespeariano.

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Una croce sul Carso

“Una croce sul Carso” è una pièce teatrale in due atti, che si offre come accorata testimonianza dell’epocale sconvolgimento umano, culturale, politico, sociale, economico e psicologico quale è stata la Grande Guerra per molti italiani. 
Il dover mettere in piedi il bozzetto drammatico di Bertoli (padre del Cap. Paolo morto nel corso della prima guerra mondiale) scritto per onorare la memoria del figlio, mi ha suggerito di proporre una riflessione dell’uomo Paolo (rappresentante di un’umanità contemporanea che si è smarrita nei meandri dei propri desideri) che anticipasse il testo.
E’ la vigilia del tragico giorno, vissuta come un presentimento che non lascia scampo.

”…l’unica guerra che si vince è quella mai fatta”.

La società mondiale, globalizzata anche nei difetti, sembra ignorare il pericolo di deriva nel quale si è ormai incamminata. Da tempo, tronfia e sicura si attarda, nel suo navigare senza approdi, alla conquista di nuove libertà, magari inventate. Non si interroga, continua a navigare ignara della fragilità e inconsistenza della sua forza, (o forse lo sa), ed accecata dalla sua presunzione non vede il piccolo iceberg che, ormai vicino, farà crollare i suoi miti, il suo delirio di onnipotenza e di aberrazione. Il nostro capitano se n’è accorto e ci suggerisce una riflessione. A distanza di cento anni le cose però non sono cambiate, l’uomo sembra escogitare sempre nuove ribellioni. Fino a quando? Non sa essere, e non vuole essere responsabile del proprio agire, poiché ha perso la sua umanità! E le guerre sono sempre alla porta.

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Il piombo e la neve

Il film documentario ha partecipato al Festival Internazionale “èStoria”
edizione 2018, a Gorizia.

“22 gennaio 1942 – la cartolina di leva mi ordinava di presentarmi al distretto militare di Modena. Non c’erano scuse accettabili, bisognava partire. Lasciai i miei genitori a letto e mi avviai verso la vita militare senza nemmeno immaginare a cosa sarei andato incontro”.
Una guerra tragica e stupida come tante guerre tragiche e stupide che ancora oggi si fanno. Non c’è eroismo, non c’è dignità che dia ad un conflitto come quello che portò migliaia di soldati a morire nelle steppe della Russia.
Questo documentario racconta un dramma individuale e collettivo allo stesso tempo lasciando alla memoria del reduce Alpino Artigliere Cav. Pasquale Corti il racconto di una sorte fra le più tragiche e drammatiche delle pagine scritte della storia contemporanea.

La domenica delle scope

E’ una storia vera. L’amore contrastato fra un giovane italiano e una ragazza slovena diventa emblema della storia dei popoli che abitavano la provincia di Gorizia dopo il 1945 a guerra “finita”. Una popolazione divisa e martoriata che continua una propria guerra per la spartizione di una terra (la provincia di Gorizia che comprendeva anche parte della Slovenia e l’Istria) e che infine conosce un altro dramma la divisione fittizia attraverso il tracciato di un confine che indistintamente ha tagliato case, cortili, campi, palazzi, cimiteri, tombe, affetti.
Crediamo che la conoscenza di fatti dolorosi come quelli vissuti da più parti in quel contesto storico aiuti tutti soprattutto i giovani a capire e a trovare soluzioni lungimiranti sempre nel confronto dialettico e nel rispetto reciproco.


 

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Sinque femene e un scheo

L’arte dell’ “arrangiarsi “ è stata sempre una dote del popolo italiano ed anche di Nane Zambon, uomo di mezza età a cavallo fra Veneto e Friuli nei lontani anni 50!
Nane è uno “sbrigafaccende” il quale, facendo la spola tra il suo paesino e Venezia, accentua il suo spirito di osservazione e la capacità di mercanteggiare e risolvere situazioni proprie ed altrui.
Altro personaggio chiave della commedia 
è Bepo, uomo tutto d’un pezzo e alieno da compromessi che ha avuto la sbadataggine di fidarsi di quel pasticcione di Nane, il quale, si era “dimenticato” di giocargli il terno commissionato dal Bepo “distraendo” i soldi in altra maniera. Altri colpi di scena intervengono nella trama mantenendo un ritmo serrato e brillante che vivacizzano le complicate situazioni fino all’epilogo inaspettato che accontenta tutti.

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Le vedove allegre

Tredici donne accomunate da un tragicomico evento; la “strana” dipartita dei propri mariti.
Vegliando la salma di un’amica deceduta, ricordano vicendevolmente le esperienze, rendendo così pubblico il proprio passato. Irriverente e comico, questo spettacolo spazza via la malinconia della morte con azioni concitate e corali, sostenendo un ritmo crescente e coinvolgente.
Un giallo simpatico, intrigate, con vivaci colpi di scena che sapranno stupirvi lasciando sempre il dubbio che forse l’ultimo assassino potrebbe non essere stato il maggiordomo.

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Le donne al parlamento

Un gruppo di donne, con a capo Prassagora, intendono assumere il controllo di Atene, togliendolo agli uomini che stanno portando la città alla rovina. Una vota al potere, le donne cambieranno le leggi liberalizzando i costumi. Le donne potranno “andare a letto e fare figli con chiunque” e per favorire le persone fisicamente indesiderabili, decidono anche che ogni uomo, prima di andare con una donna bella, democraticamente dovrà accontentare anche la brutta. Le delibere creano una situazione grottesca e paradossale che si concluderà felicemente con un grande banchetto.
Proprio Aristofane, in modo spietato evidenzia come ciò che interessa il privato non è la distinzione fra il bene ed il male, ma fra il guadagno e la perdita, in una supremazia allarmante dell’utile su ogni questione etica.

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Lectura Dantis

Nell’ambito della promozione della cultura classica è nato un progetto teatrale innovativo,basato su itinerari di lettura della Divina Commedia, per cercare di riflettere su alcuni aspetti significativi del pensiero e della poetica di Dante Alighieri. Sono stati scelti dei nuclei tematici fondamentali quali la Sapienza, la Virtù e l’Amore, l’Arte, il Tempo, la Natura, illustrati con rigore critico dal prof. Davide Sciuto (docente di letteratura italiana e latina) e con la lettura appassionata e attenta dell’attore PierPaolo Sovran, all’interno di una cornice in cui risaltano le immagini della storia dell’Arte Veneta, la dizione e l’anima lirica della musica interpretata dal soprano di fama internazionale Cecilia Fusco e da un trio strumentale. E’ stata privilegiata, infatti, l’esigenza di una lettura destinata ad un ampio e differenziato pubblico, la quale, pur nel rispetto assoluto della poetica dantesca e del testo originale, catturi facilmente l’attenzione di chi ascolta, soprattutto sul piano emotivo, attraverso le forme dello spettacolo inteso come arte “totale”.
L’allestimento di queste pièce non esige particolari apparati scenografici, anche se è preferibile un ambiente aulico, adatto all’argomento trattato, e la disponibilità di un pianoforte. Il progetto attualmente è articolato in sei spettacoli, ognuno dedicato ad un singolo nucleo tematico della Divina Commedia, della durata di circa un’ora ciascuno. Ogni spettacolo è realizzabile, con cadenza settimanale, in una sede diversa in modo da coinvolgere un ampio territorio e differenti comuni nella prospettiva turistica di valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale come ad esempio chiese, ville e palazzi antichi, castelli, borghi medievali o altri luoghi di interesse storico.
Per quanto riguarda gli esecutori strumentali nell’accompagnamento musicale si terrà conto anche degli artisti operanti nella provincia di interesse.
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