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Era una notte che…

Commemorazione della Battaglia di Nikolajevka.
Ho scelto la location della Cripta perché ritengo che sia indispensabile iniziare a spostare l’attenzione, visto che ci è data l’opportunità di averli fra noi, su coloro i quali, anche se in forma diversa, hanno toccato, indossato, sfogliato gli oggetti che il museo contiene. Ultimamente i musei sono diventati attrazione turistica, punti di osservazione di oggetti, meri e privi di passato, scevri da ogni esistenza, un oggetto al fine insignificante. Da qui vorrei riprendere un percorso condividendo con vuoi tutti lo start di questo cammino, di una lunga marcia che parta dall’uomo per completarsi poi con gli oggetti contenuti nel museo. Questo cammino, darà consapevolezza a chi osserva collocando nella giuste mani e nel contesto più vicino possibile alla realtà di quel tempo Uomo ed oggetto al fine di poter comprende il dramma, e scusate le continue ripetizioni, non degli inanimati oggetti, ma di coloro i quali oggi noi facciamo memoria. Continua la lettura di Era una notte che…

Ti racconto un libro. Edizione 2019

In un momento storico dove la comunicazione è predominante, la gente affolla luoghi aperti al pubblico, ma non interagisce, diversamente, comunica in maniera muta e silenziosa attraverso “pollici in su o giù, con cinguettii contingentati” senza fermento di menti, di voci, di emozioni. Raccontare un libro, è il senso di raccontare una storia che mette in moto la gente radunandola in uno stesso luogo con uno stesso obiettivo. Cambia il modo di “comunicare”. Si trasforma e diventa attenzione risolvendo poi in ascolto. Non esiste comunicazione senza ascolto e insieme queste due parole diventano una potenza culturale, poiché esse, coniugate, diventano il propellente per la condivisione delle idee e delle emozioni, frutto necessario per essere vivi e vitali. Il verbo, cui prima si faceva cenno prima, “Comunicare”, sua accezione più letterale trova significato nel rendere partecipi gli altri di un sentimento, di una passione ovvero di trasmettere, diffondere anche per “contagio” l’idea che il rinnovato ascolto scuota il sentimento e susciti l’interesse attraverso l’incontro, così come nella meccanica degli oggetti in una poetica trasmissione di energia e moto tra menti e persone.

In collaborazione con il Comune di Fanna – PN e la Biblioteca Civica V. Cadel.

Lettura interpretata di:

RACCONTO D’INVERNO Tragicommedia del 1611 – di William Shakespeare
La vicenda narrata è quella di Polissene, Re di Boemia e Leonte, Re di Sicilia, amici fin da bambini. Alla fine di un soggiorno di Polissene in Sicilia, Leone cerca di trattenere ancora per qualche tempo l’amico chiedendo alla Regina, Ermione, sua moglie, di aiutarlo nel convincerlo a restare. “Resterà” sarà la pietra sulla quale si costruirà la gelosia di Leonte, annebbiando il lucido pensiero tanto da convincersi che la discendenza si frutto del tradimento.Si ordineranno assassinii, si costituiranno tribunali e si emetteranno sentenze inique e folli. Il dolore peserà sul cuore con esiti nefasti mentre l’oracolo di Delfi sentenzierà il destino di Ermione. L’amor perduto sa essere raccolto dal cuor gentile, così Florizel, figlio del Re di Boemia Polissene, saprà cogliere negli occhi di una giovane ragazza quel sentimento sincero e puro che in altri luoghi era stato confuso. Il tempo saprà unire ciò che lo spazio ha diviso in un finale sorprendente.

LA FAVOLA DI NATALE di Giovannino Guareschi“Già per la seconda volta – in occasione del Natale – io calpesto le tavole di un teatro straniero, e questo minaccia di diventare una pessima abitudine. Ma non divaghiamo. La mia idea era originariamente quella di presentare qualcosa che potesse farvi ricordare il “cartone animato”. E mi sono studiato di rimanere nello spirito del cartone animato sia nella scelta dei personaggi, sia nella stesura della fiaba, frazionando, cioè la vicenda in piccoli episodi con trovate o “gags” come dicono i tecnici…Iniziamo il trattenimento con l’esecuzione di un riassunto musicale della vicenda.

 

donbiasutti

Don Biasutti: Il presente del passato; Il presente del presente; Il presente del futuro.

Lo spettacolo teatrale ha partecipato al Festival Internazionale “èStoria”
edizione 2019, a Gorizia.

Raccontare Don Guglielmo Biasutti, non è impresa semplice, non solo per il suo ruolo di Cappellano Militare, ma soprattutto per lo spessore umano che lo ha contraddistinto nella sua esistenza.  Sacerdote che desidera offrire con generosa anima, il suo ministero nelle opere di carità, nutrimento per il suo spirito e fonte di ispirazione per gli ultimi anni di studi di filosofia e teologia con una profonda riflessione su Dio come “Colui che ama” ovvero il giovanneo “Deus charitas est”. Una carità semplice che fonda radici la dov’è vissuto e fra quella quello la quale desidera condividere i tragici momenti della guerra “…fra i suoi compaesani, quasi tutti della Julia e destinati in Albania”. Il suo dire libero e schietto, mai offensivo ma sempre costruttivo, lo mettono in una posizione difficile e così che per punizione, viene destinato nella Legione Tagliamento Camice Nere e inviato in Russia. La Tagliamento fu battezzata in diversi modi dai Comandi degli altri reparti dai camerati tedeschi. “La Legione che non cede mai”; La Legione che combatte in silenzio”, ma Don Guglielmo Biasutti la fece accettare con un altro nome “La Legione che prega”. Continua la lettura di Don Biasutti: Il presente del passato; Il presente del presente; Il presente del futuro.