In un momento storico dove la comunicazione è predominante, la gente affolla luoghi aperti al pubblico, ma non interagisce, diversamente, comunica in maniera muta e silenziosa attraverso “pollici in su o giù, con cinguettii contingentati” senza fermento di menti, di voci, di emozioni. Raccontare un libro, è il senso di raccontare una storia che mette in moto la gente radunandola in uno stesso luogo con uno stesso obiettivo. Cambia il modo di “comunicare”. Si trasforma e diventa attenzione risolvendo poi in ascolto. Non esiste comunicazione senza ascolto e insieme queste due parole diventano una potenza culturale, poiché esse, coniugate, diventano il propellente per la condivisione delle idee e delle emozioni, frutto necessario per essere vivi e vitali. Il verbo, cui prima si faceva cenno prima, “Comunicare”, sua accezione più letterale trova significato nel rendere partecipi gli altri di un sentimento, di una passione ovvero di trasmettere, diffondere anche per “contagio” l’idea che il rinnovato ascolto scuota il sentimento e susciti l’interesse attraverso l’incontro, così come nella meccanica degli oggetti in una poetica trasmissione di energia e moto tra menti e persone.
In collaborazione con il Comune di Fanna – PN e la Biblioteca Civica V. Cadel.
Lettura interpretata di:
RACCONTO D’INVERNO Tragicommedia del 1611 – di William Shakespeare
La vicenda narrata è quella di Polissene, Re di Boemia e Leonte, Re di Sicilia, amici fin da bambini. Alla fine di un soggiorno di Polissene in Sicilia, Leone cerca di trattenere ancora per qualche tempo l’amico chiedendo alla Regina, Ermione, sua moglie, di aiutarlo nel convincerlo a restare. “Resterà” sarà la pietra sulla quale si costruirà la gelosia di Leonte, annebbiando il lucido pensiero tanto da convincersi che la discendenza si frutto del tradimento.Si ordineranno assassinii, si costituiranno tribunali e si emetteranno sentenze inique e folli. Il dolore peserà sul cuore con esiti nefasti mentre l’oracolo di Delfi sentenzierà il destino di Ermione. L’amor perduto sa essere raccolto dal cuor gentile, così Florizel, figlio del Re di Boemia Polissene, saprà cogliere negli occhi di una giovane ragazza quel sentimento sincero e puro che in altri luoghi era stato confuso. Il tempo saprà unire ciò che lo spazio ha diviso in un finale sorprendente.
LA FAVOLA DI NATALE di Giovannino Guareschi“Già per la seconda volta – in occasione del Natale – io calpesto le tavole di un teatro straniero, e questo minaccia di diventare una pessima abitudine. Ma non divaghiamo. La mia idea era originariamente quella di presentare qualcosa che potesse farvi ricordare il “cartone animato”. E mi sono studiato di rimanere nello spirito del cartone animato sia nella scelta dei personaggi, sia nella stesura della fiaba, frazionando, cioè la vicenda in piccoli episodi con trovate o “gags” come dicono i tecnici…Iniziamo il trattenimento con l’esecuzione di un riassunto musicale della vicenda.